Gabriele Palazzolo
Chi è Philip Kotler ?
Aggiornamento: 10 apr 2021
Philip Kotler viene considerato come il fondatore del marketing moderno, o comunque del cosiddetto “marketing relazionale”. In realtà, molti lo considerano come colui che ha fondato l’intero concetto di marketing, mentre altri lo chiamano “guru del marketing” e lo affiancano ad altre famosissime figure nel mondo del management, come Bill Gates, Jack Welch, Peter Drucker.

Conoscere a fondo gli insegnamenti del marketing di Kotler e la definizione di marketing secondo Kotler ti permetterà di avere sempre più successo con la tua azienda, ma non solo.
Se ti atterrai alle sue famose “4 C” del marketing oppure ai suoi “10 comandamenti” del marketing 3.0, avrai anche la possibilità di aumentare il numero dei tuoi clienti, incrementare i tuoi guadagni e soprattutto far sì che riuscirai anche a battere la concorrenza.
Chi è Philip Kotler
Philip Kotler è nato nel 1931 a Chicago e ancora oggi le sue idee, i suoi libri e i suoi insegnamenti riguardanti il settore del management e del marketing sono considerati come “intramontabili”.
I suoi libri sono stati addirittura adottati come testi in numerose Università internazionali e persino in alcuni licei, ma questo non è tutto. Oggi Kotler insegna alla J.L. Kellog Graduate School of Management, nell’Illinois, nella Northwestern University.
In realtà la sua figura è sempre più considerata come quella di un grandissimo esperto di marketing, se non addirittura colui che ne ha fondato il concetto moderno.
Oggi svolge ancora numerose conferenze internazionali e le sue idee vengono considerate preziosi insegnamenti, tanto che sono numerosi gli imprenditori e i proprietari di aziende che hanno deciso di seguirli alla lettera, riuscendo ad avere un ampio successo.
Il volume che ha letteralmente sbancato le vendite nel settore dell’editoria finanziaria, è stato “Marketing Management”, che è proprio uno dei più adottati all’interno delle Università di tutto il mondo, ma non l’unico.
Secondo l’esperto in questione, negli ultimi anni si è proprio formata una “nuova economia” e si è delineato anche un nuovo approccio, che si è rivelato sempre più vincente. Quest’ultimo consiste nel soddisfare, con i propri prodotti, le esigenze della clientela.
Definizione di marketing secondo Philip Kotler
Secondo Philip Kotler il marketing moderno comprende tutte quelle azioni, meccanismi e idee che servono per realizzare prodotti o offrire servizi che possano soddisfare al meglio le richieste dei consumatori.
Questo tipo di concetto ormai viene identificato sempre di più con l’espressione “marketing relazionale”, anche se Kotler aggiunge alla definizione di marketing anche altri fattori importanti.
Per lui andrebbe chiamato “nuova economia” e consiste nel cercare di perfezionare sempre di più il proprio prodotto, nonché anche quella che egli chiama la “percezione del mercato”, al fine di adattare al meglio le proprie vendite al variare del mercato. Quest’ultimo infatti è sempre vario, così come è varia anche la richiesta che può arrivare da parte della clientela. La clientela, infatti può cambiare in continuazione i propri gusti, le sue necessità e i suoi bisogni.
In poche parole, secondo Kotler, è fondamentale che un’azienda sappia adattarsi a questi cambiamenti, che possono essere più o meno improvvisi. Quindi il segreto per il tuo successo consiste nel seguire questi consigli e soprattutto nel captare nel modo più veloce possibile le richieste dei consumatori, in modo che potrai rispondere con un prodotto realizzato ad hoc, e in modo perfetto.
La giusta definizione di marketing infatti secondo l’esperto, sarebbe quella di “soddisfacimento dei bisogni sociali e anche umani”.
Ovviamente secondo il professore tale definizione può cambiare a seconda della professione che si svolge o del settore di cui ci si occupa.
Per fare un esempio, se sei il proprietario di un’agenzia di comunicazione, il tuo obiettivo sarà quello di soddisfare le idee, le richieste creative, l’offerta e lo scambio con dei servizi originali. In realtà, le idee di Kotler non finiscono qui. Piuttosto, a lui è nota anche la diffusione di 4 elementi giudicati ormai indispensabili per il marketing, ma ideati da un altro grande studioso, Jerome McCarthy.
Si tratta delle cosiddette “4 P” del Marketing (anche conosciute come le 4p di kloter).
Il merito di Kotler non è stato solo quello di averle diffuse, ma soprattutto a lui si deve il fatto di averle analizzate a fondo, cambiate e anche trasformate in quelle che sono poi diventate “7 P” e poi direttamente “4 C”.
Le “4P” diventate 7 e trasformate nelle “4 C”
Le “4 P” sono i 4 elementi essenziali utilizzati per primi dallo studioso Jerome McCarthy negli anni ’60, per definire il marketing. Il merito di Kotler non è stato solo quello di diffonderle sempre di più, spiegarle, adattarle, ma anche quello di crearne altre tre. Prima di tutto le prime 4 P sono: Product, Price, Place, Promotion. A queste però lo studioso in questione aggiunge anche People, Process, Physical environment.
Se vuoi approfondire l'argomento del ''Marketing Mix'' con le 4P e 7P leggi questo mio articolo: Il Marketing Mix - Definizione delle 4P e 7P

Kotler in un saggio che pubblico negli anni ’80 analizzò a fondo i primi 4 elementi citati, che altro non sono che prodotto, prezzo, luogo e promozione. Spiegò che il primo dovesse essere senza dubbio soddisfacente per la clientela e quindi confermò le sue tesi, riguardanti il fatto di mettere al primo posto i bisogni dei clienti.
La stessa cosa doveva essere applicata sui costi: i beni dovevano essere venduti a prezzi accessibili al pubblico, ma nello stesso tempo essere anche abbastanza redditizi per la propria azienda. Oltre a questo, il posto adatto per la distribuzione, la vendita e la promozione doveva essere assolutamente perfetto, visibile, ben studiato.
Se si sceglie un luogo poco visibile per poter aprire il proprio negozio o un punto con poco passaggio, isolato rispetto alle zone più trafficate, sarà più difficile riuscire ad avere successo.
Importantissima anche la promozione, cioè la sponsorizzazione dei propri prodotti o servizi, la capacità di persuasione, la loro diffusione sui canali tradizionali, ma anche attraverso quelli digitali, come ad esempio i social media.
A questi concetti però Kotler aggiunse anche altri tre elementi: quello delle Persone, il Processo e la ''Percezione''.
Nel primo caso intende indicare l’immagine dell’azienda ed anche la fitta rete di comunicazioni e di clientela che può portare l’impresa a creare una propria immagine, ad avere un personale competente e soddisfatto. Il Processo invece corrisponde a tutta la fase produttiva, della qualità, dei meccanismi consolidati che permettessero ad ogni cliente di ricevere il prodotto in maniera uguale per tutti e nei giusti tempi. La Percezione invece è forse tra i più importanti, in quanto si definisce come una persona percepisce il nostro prodotto o servizio, il valore che secondo lui ha, al di là di quello effettivo.
Una volta che Kotler analizzò queste voci, si rese però conto che tutto questo sistema di 7 “P” ormai fosse rivolto solo ed esclusivamente ad una visione incentrata sulle aziende e non sul soddisfacimento dei bisogni della clientela. Di conseguenza, se tutti si basavano su questi 7 elementi, avrebbero rischiato di distogliere la concentrazione dallo scopo principale del marketing, che deve essere sempre quello di rendere le richieste dei clienti soddisfatte.
Per risolvere la questione, Kotler ideò le “4 C” cioè 4 elementi basati esclusivamente sul “Customer”, cioè sul cliente. In questo modo, la visione tornava ad essere concentrata solo sul pubblico a cui le aziende dovevano rivolgere i loro prodotti.
I 4 punti cardine nuovi che decise di ideare sono: “Customer Value”, “Change”, “Convenience”, “Communication”. Questi corrispondono esattamente alle vecchie 4 P, quindi indicano sempre prodotto, prezzo, posto e promozione, ma tutto in relazione al pubblico.
Il primo infatti è diventato “Valore/bisogno del cliente”, il secondo è la traduzione di “Cambiamento, modifica”, che può indicare il luogo, ma anche la continua modifica delle richieste dei clienti, il terzo invece indica “la convenienza”, che può indicare l’accessibilità dei prezzi e il quarto è la comunicazione, che deve servire per promuovere i prodotti.
Non finiscono qui però gli insegnamenti di Kotler.
Il marketing 3.0 e i 10 comandamenti
Philip Kotler è molto famoso anche perché considerato l’ideatore del cosiddetto “marketing emozionale”, cioè il “marketing 3.0”, come lo ha chiamato egli stesso.
Questa espressione corrisponde anche al titolo di un’altra sua opera, uscita nel 2010. La fase 3.0 corrisponde sia ad un nuova idea di marketing, sia allo sviluppo di una società diversa, basata sull'interazione tra uomo e dispositivi tecnologici sempre più innovativi.
Tutto questo insieme di fattori, secondo Kotler ha spinto la clientela a formulare sempre nuove richieste e di conseguenza anche un nuovo approccio riguardante il marketing. Quello che viene chiamato “marketing emozionale” si riferisce ad un’ideologia basata sul fatto di stupire i clienti e soprattutto sorprenderli anticipando le loro richieste, prima che loro le formulino, ma non solo: l’espressione si riferisce anche ad un tipo di sorpresa che riesca a far emergere emozioni, esperienze nuove e in grado di suscitare sensazioni mai provate fino a quel momento.
Per capire meglio tutti questi fattori, sarà bene parlare anche dei 10 comandamenti di Kotler riguardo al marketing 3.0.
Il primo riguarda il fatto di trattare sempre con estrema gentilezza e amore i clienti, in modo da creare un rapporto di fiducia, stabile e comunicativo che può essere molto redditizio.
Il secondo, non meno importante del primo, riguarda la trasformazione e il sapersi adattare ad essa, ad ogni possibile cambiamento del mercato o delle richieste del pubblico.
Il terzo consiste nel formulare in modo chiaro gli obiettivi e i valori.
il quarto nello stabilire un target ben specifico al fine di poter avere risultati concreti.
Il quinto invece si identifica con dei prezzi giusti e non eccessivi, al fine di soddisfare il cliente ma anche per avere un guadagno alto.
Il sesto riguarda la reperibilità dell’azienda: i clienti dovranno poterla contattare facilmente, rivolgerle domande, acquistare in modo facile.
Il settimo mira più in alto e ha lo scopo di considerare la clientela come un pubblico che rimarrà per sempre.
L’ottavo invece consiste nel considerare ogni prodotto come un servizio.
Il nono è basato sul miglioramento continuo.
il decimo sottolinea di dover considerare non solo gli aspetti economici, prima di prendere una decisione, ma tutti quelli opportuni.
Insomma, Kotler ha pensato anche a questo utile decalogo che anche tu potrai adottare, al fine di seguire una strategia di marketing di successo.
Con tutti i suoi insegnamenti appena descritti infatti potrai avere notorietà e aumentare la tua clientela.