Digital Success è la Rubrica di approfondimento nelle vite, storie e Successi di Professionisti e Imprenditori, che si sono contraddistinti nel panorama italiano e non solo!
Non le solite interviste! In Digital Success approfondiremo la Persona dietro al Professionista / Imprenditore, con domande riguardanti la loro esperienza di vita e lavorativa, pensieri, punti di vista e obiettivi futuri. Meno tecnica e più dietro le quinte di persone di Successo.
Luca è un Imprenditore, con una lunga esperienza nel mondo della SEO con una specializzazione nella promozione sulle Mappe Online (Google Maps, Google My Business, e simili), in pratica su quello che viene chiamato Local Search Marketing.
Opera nella promozione sulle mappe di Google sin dal 2007, ovvero da quando sono apparse in Italia
GP: Iniziamo con il presentarti ai lettori, chi è Luca Bove?
Lavorativamente nasco come informatico/programmatore, dopo il primo lavoro nel reparto IT di una banca, dal 2000 comincio a lavorare in ambito SEO (ottimizzazione sui motori di ricerca).
Poi dal 2007 gradualmente mi specializzo in quella che viene chiamata Local SEO, ovvero attività SEO per attività locali con obiettivi di Drive-To-Store (portare clienti nei negozi). Con focus sui sistemi di mappe online.
GP: Cosa significa dirigere un'azienda nel 2021 ? Che responsabilità e abilità comporta.
Mettere al centro le persone con cui collaborare al meglio. Farle crescere perché così cresce l’azienda.
Poi mettersi in modalità di analisi, capire cosa va bene e studiare come migliorarsi. Nel breve e nel lungo periodo.
E poi essere veloci.
GP: Come hai iniziato il tuo percorso Professionale? Quali sono state le motivazioni e/o abilità che ti hanno spinto e dato la forza per raggiungere obiettivi così grandi?
Dopo la laurea ho lavorato come programmatore. Poi è arrivata la “New Economy” e mi ci sono lanciato aprendo la prima azienda, dove sono stato solo pochi mesi.
Da lì è iniziato il mio percorso, prima come SEO, per poi trovarmi nel caso nel 2007 ad affrontare le prime mappe che apparirono nel sistema Google.
E lì ho iniziato a studiarle, pian piano ho preso consapevolezza di quanto potessero essere importanti e l’ho fatte diventare la mia professione principale. Ora seguiamo diversi brand molto importanti.
GP: Di cosa vai più fiero?
Ultimamente del mio nuovo libro sul Local Search Marketing: “Local strategy. Come usare al meglio Google My Business e Google Maps per acquisire i clienti dietro l'angolo”
E in generale aver creato da zero 2 aziende solide.
GP: Cos'è il "Local Search Marketing"?
"Local Search Marketing" significa ottimizzare l’esperienza delle persone che cercano prodotti e/o servizi vicino a dove sono. Il principale obiettivo è portare clienti nei negozi. Lo si fa con tutti i canali a disposizione, i più utilizzati sono Google con il suo ecosistema basato su Google Maps. Google maps è utilizzato da più di un miliardo di persone nel mondo e lo abbiamo installato praticamente tutti sugli smartphone: è quindi un ottimo canale per intercettare nuovi clienti.
GP: Che vantaggi offre Google My Business per le attività commerciali? E’ ancora un canale di marketing poco sfruttato. Nonostante l’app Google Maps abbia pressappoco lo stesso numero di utenti di Instagram, se ne parla molto meno e soprattutto poche aziende lo usano seriamente. GP: E’ per questo che fai anche formazione su Google My Business? Si, esattamente. Proprio per questo tengo molti corsi organizzati direttamente da noi anche (vedi https://www.localstrategy.it/local-strategy-live-2021/), altri presso vari enti. Proprio per cercare di sviluppare questo canale, considerato ancora ora minore. GP: Qual è la sfida più grande che affronti ogni giorno? Lavorativamente parlando. Stare dietro all’innovazione che è velocissima. Poi tenere alto l’entusiasmo di tutti i collaboratori. Poi bilanciare l’ordinarietà della gestione quotidiana con la visione di lungo periodo.
GP: In ambito Digital: Pensi che l'italia abbia ancora molto da imparare dal resto del mondo o il livello si è alzato negli ultimi anni? Colmando il divario, soprattutto con l'America. C’è ancora un divario molto grande tra l’Italia e gli USA ed altri paesi avanzati. E non dipende dall’offerta: ci sono molte agenzie e persone qui da noi che hanno competenze molto importanti, paragonabili a quelle degli altri Paesi. Credo che il problema sia imputabile all’enorme numero di microimprese presenti nel nostro paese, rispetto ad altri paesi. La piccola dimensione aziendale limita gli investimenti in innovazione. E questo ha un effetto a cascata sul mercato: poca domanda, prezzi più bassi, stipendi più bassi, persone che vanno via dove vengono pagate di più… GP: Se avessi un capitale extra di 10 Milioni, come li spenderesti / investiresti e perché ? Investirei in progetti innovativi, sicuramente. L’innovazione va spinta. E poi lavorerei molto meno rispetto ad ora. GP: Qual è stato il tuo più grande fallimento lavorativo? Non essere riuscito a tenere insieme dei team che all’inizio sembravano molto promettenti. GP: Qual è il tuo più grande Pregio e Difetto? Alcune volte sono impaziente. Altre volte mi concentro su visioni future perdendo un po’ il focus su progetti consolidati.
GP: Dove ti vedi tra 10 anni ? L’evoluzione è talmente tanto veloce, che queste previsioni sono davvero ardue. Mi piacerebbe continuare a fare quello che mi piace, ma con meno stress, con molta più calma. GP: Cosa fa Luca nel week end? Mi dedico un po’ alla botanica e al giardinaggio.
E sto con la famiglia quando possibile. GP: Se dovessi dare un consiglio ad un ragazzo under 25, cosa gli diresti? Intanto FARE qualcosa, sporcarsi le mani su quello che piace di più, sapendo poi che alcune parti saranno meno piacevoli di altre e richiedono sforzi e molto studio. Ma non si mangia gratis. Ma diventare profondo conoscitore di qualcosa è molto utile. Poi essere coscienti che l’innovazione cresce a ritmi serrati, occorre essere sempre curiosi e analizzare in modo critico quello che succede e comprendere i trend. Non bisogna fermarsi mai e studiare in continuazione. GP: Quali sono secondo te le Skill più richieste nel tuo mercato attuale? Hard Skills prima di tutto, ad esempio è difficilissimo trovare persone con profonde conoscenze tecniche, come programmatori e simili. E sono alla base dell’innovazione. Poi è importante saper stare con le altre persone, comunicare bene con loro. Ho conosciuto delle persone eccellenti sotto il profilo professionale, ma che riuscivano a parlare solo con il computer, era difficile averci a che fare. GP: Su cosa dovrebbe investire oggi un giovane per farsi trovare pronto nei prossimi anni? Per prima cosa consiglio di puntare su almeno una hard skill come la programmazione, perché è una competenza molto ricercata e non si sbaglia mai. E sarà sempre più ricercata… Almeno una skill del genere serve ad entrare nel sistema lavorativo. Poi non scordate di migliorare le competenze più soft, come quella di comunicazione, ad esempio parlare in pubblico, scrivere bene e chiaro, creare e mantenere buone relazioni con il mondo esterno. E’ l’unico modo per superare l’intelligenza artificiale e non scadono mai. Riferimenti
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